Il salame di Fabriano, comune marchigiano della provincia di Ancona, è un salame pregiato e nobile ottenuto con le parti più importanti di suini nati in Italia e allevati nell’area fabrianese: la coscia e la fesa di spalla.
I maiali vengono nutriti negli ultimi due mesi con crusca, grano, orzo, ghiande, mais e favino per conferire alle carni caratteristiche organolettiche uniche.
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Le carni magre di coscia e spalla vengono tagliate e tritate finissime. Dal lardo della schiena, il più pregiato, si ottengono cubetti di circa mezzo centimetro che vengono salati a parte e aggiunti in misura del 10% al trito di carne magra. Si amalgama a mano l’impasto aggiungendo sale, pepe macinato e in grani, e si insacca il tutto nel budello naturale gentile, il più adatto alle lunghe stagionature, dopo averlo lavato e passato esclusivamente nel vino bianco.
I salami vengono poi appesi ad asciugare per circa una settimana al fuoco lento di un caminetto, senza tuttavia essere affumicati, il tanto che basta ad eliminare l’umidità. Infine vengono fatti stagionare in locali con temperatura di 14° circa e umidità dell’80% per minimo due mesi.
La carne, di colore rosso scuro e grana fine con i lardelli bianchi in evidenza, è molto profumata e presenta un sapore unico e particolare tendente al dolce e molto persistente. Non a caso si tratta di un Presidio Slow Food che va tutelato e valorizzato, di fondamentale importanza per il nostro patrimonio gastronomico italiano.
Il salame di Fabriano viene prodotto da fine Settembre ai primi di Maggio nei comuni di Fabriano, Cerreto d’Esi, Matelica, Esanatoglia, Sassoferrato e Genga.
Se non l’avete ancora assaggiato… è arrivato il momento di farlo! 🙂