Il rombo chiodato è un pesce piatto appartenente alla famiglia dei scoftalmidi che abita il Mar Mediterraneo, l’Oceano Pacifico e l’Oceano Atlantico fino alle coste norvegesi del Mare del Nord.
Ha forma romboidale e sul lato scuro della pelle (dove ci sono entrambi gli occhi) presenta dei tubercoli ossei che, assomigliando a dei chiodi, gli conferiscono l’appellativo di “chiodato“, distinguendolo in tal modo dagli altri rombi di minor pregio che ne sono sprovvisti.
Il rombo chiodato, infatti, è uno dei pesci più cari e pregiati che possiamo degustare, le sue carni sono finissime, bianche, sode e molto saporite.
In foto: dettaglio dei “chiodi” di un rombo chiodato.
La cottura deve essere estremamente delicata per non rovinarlo. Per ottenere un risultato eccellente bisogna lessarlo utilizzando una turbotiere in rame stagnato dotata di frangibolle per evitare una cottura violenta (data non tanto dalla temperatura dell’acqua ma dalla potenza) che denaturerebbe irrimediabilmente le sue proteine rendendo le carni asciutte e stoppose.
Proprio per le particolari proteine che contiene, a differenza degli altri pesci che raggiungono una cottura ottimale a una temperatura di circa 60°C al cuore, il rombo chiodato a 42°C è già cotto.
In genere ha dimensioni di 40-60 cm ma può raggiungere anche il metro di lunghezza e 25 Kg di peso. Al momento dell’acquisto la pelle deve essere bella lucida e gli occhi limpidi e convessi.
Si tratta di un pesce magro e proteico ricco di sali minerali, in particolare Calcio e Fosforo.
Costituito per l’80% da acqua, apporta circa 81 KCal ogni 100 g di prodotto così ripartite: 65 Kcal da Proteine, 12 Kcal da Lipidi (grassi), 4 Kcal da Carboidrati (zuccheri).
Il rombo chiodato si può trovare tutto l’anno ma viene pescato soprattutto nel mese di Dicembre e nei mesi invernali.