Le pesche sono originarie della Cina e appartengono alla famiglia delle Rosacee, come albicocche, prugne, ciliegie e mandorle.
I cinesi credevano che questo frutto così dolce e profumato fosse in grado di renderli immortali. Gli Europei le scoprirono durante le conquiste di Alessandro Magno in Persia, ecco come mai le chiamarono “persiche” e successivamente pesche.
Oggi l’Italia è indubbiamente uno dei principali produttori mondiali. Tra le varietà di origine protetta troviamo la pesca di Bivona IGP (Sicilia), la pesca di Leonforte IGP (Sicilia), la pesca di Verona IGP (Veneto), infine la pesca e nettarina di Romagna IGP (Emilia Romagna).
In base alle caratteristiche della polpa e della buccia si possono distinguere due principali varietà: le pesche comuni e le nettarine (dette anche pesche noci). Le prime hanno buccia vellutata e polpa bianca o gialla. Sono molto dolci, succose e profumate. Le nettarine invece presentano buccia liscia e polpa dolce ma soda. Esistono poi le tabacchiere, conosciute soprattutto in Sicilia e nelle Marche, caratterizzate da una tipica forma schiacciata e da una polpa bianca molto dolce e profumata.
In foto: pesche tabacchiere, conosciute anche come saturnine.
In base alla aderenza o meno della polpa al nocciolo possiamo invece suddividere le pesche in spiccagnole, ovvero quelle che una volta aperte in due si separano molto facilmente, e duracine, il cui nocciolo deve essere rimosso con l’aiuto di un coltello. Quest’ultime generalmente vengono utilizzate per la produzione di succhi di frutta o pesche sciroppate.
In fase di acquisto si consiglia di sceglierle in quantità strettamente necessaria al consumo immediato perché si deteriorano molto rapidamente. Evitare esemplari troppo duri o con riflessi verdastri perché significa che sono stati raccolti troppo presto e il loro tenore zuccherino non aumenterà più.
Sono dei frutti estremamente versatili che possono essere consumati al naturale, cotti, disidratati, canditi o trasformati in gelatina, confettura, succo, liquore o acquavite. Possono accompagnare sia pesci e frutti di mare che carni, in particolare volatili e maiale.
Si possono conservare in frigorifero oppure, nel caso debbano ancora maturare, a temperatura ambiente per 3-4 giorni. Per accelerare il processo di maturazione possono essere riposte in un sacchetto di carta. Si possono congelare ma solo dopo aver asportato il nocciolo che conferisce con il tempo un sapore amaro alla polpa. L’aggiunta di succo di limone ne impedirà l’ossidazione.
Le pesche sono una buona fonte di Vitamina A, Vitamina C e Vitamina PP oltre che sali minerali quali Potassio, Fosforo, Magnesio e Calcio. Fanno bene allo stomaco ed hanno proprietà diuretiche e lassative. Sono particolarmente consigliate per chi soffre di astenia o malattie al fegato.
Composte per il 91% da acqua, apportano 27 Kcal ogni 100 g così ripartite: 85% Carboidrati (zuccheri), 12% Proteine, 3% Lipidi (grassi).
Il mese migliore per acquistare le pesche è fine Giugno.