Il pesce spada ha una carne difficile da cuocere alla perfezione perché tende subito ad asciugarsi e diventare stopposa. Ecco perché molte ricette della tradizione prevedono una cottura in umido.
Si tratta di un pesce osseo pelagico che vive in tutto il Mediterraneo, nell’Atlantico, nel Mar del Nord e nel Mar Baltico ed è l’unica specie vivente appartenente alla famiglia degli Xifidi. La maggior parte del pescato proviene dallo stretto di Messina.
E’ privo di denti ma possiede una lunga mascella superiore (la spada) già presente nei primissimi anni di vita e da cui prende il nome, essa è tagliente e viene utilizzata per procacciarsi cibo.
Il pesce spada rientra nella classificazione tutta italiana di “pesce azzurro“. Può superare i 500 kg di peso e raggiunge velocità di 100 km/h grazie all’assenza di squame ed alla possente muscolatura.
La polpa può essere di colore biancastro o rosato, in quest’ultimo caso si tratta di una qualità di maggior pregio. Al momento dell’acquisto non deve presentare striature rosse poiché sono segnali di scarsa freschezza.
Oltre alle preparazioni in umido può essere preparato in carpaccio, fritto o cotto alla griglia. Una cottura prolungata tuttavia asciuga le carni pertanto un trucco per capire quando toglierlo dal fuoco è verificare la fuoriuscita di un liquido lattiginoso.
Il pesce spada può essere cotto in acqua per una decina di minuti prima di qualsiasi preparazione. In questo modo risulterà più digeribile ma meno saporito.
Apporta circa 121 kcal ogni 100 g di prodotto (83% Proteine e 17% Lipidi) oltre che Vitamina B12 e sali minerali quali Potassio, Fosforo e Selenio.
Il mese migliore per consumare pesce spada è Maggio.