Il mangostano o mangosteen è un frutto originario della Malesia, Indonesia e Filippine appartenente alla famiglia delle Guttifere.
Se ne conoscono un centinaio di varietà, la pianta fruttifica soltanto dopo 10-15 anni di vita e mal si adatta a territori e climi diversi da quelli tropicali.
La scorza, non commestibile, è molto spessa e cambia da verde a viola quando il frutto è completamente maturo. Essa è ricca di tannini, polifenoli e xantoni e viene utilizzata dall’industria conciaria. Invecchiando inizia a seccare diventando molto dura, in quel caso anche il suo contenuto non è più commestibile.
La polpa è racchiusa in una spessa membrana rossastra e divisa in 5-6 spicchi che possono contenere un nocciolo commestibile di colore rosa. Essa è di colore bianco perla e molto succosa e zuccherina, tra i frutti asiatici il mangostano è decisamente uno dei più succulenti. Il sapore è leggermente agrodolce, molto delicato e ricorda quello di litchi e pesca, per questo motivo viene definito il re dei frutti tropicali.
In Asia tale frutto viene utilizzato per la produzione di aceto e dai semi si ricava un olio. Si può mangiare al naturale diviso in spicchi come un comune agrume o utilizzarlo per produrre confetture e aromatizzare dolci.
La cottura altera completamente il sapore delicato e non sopporta la congelazione. Si conserva a temperatura ambiente per pochi giorni e una settimana al massimo in frigorifero.
Il mangostano è ricco di potenti antiossidanti (xantoni) che combattono l’azione negativa dei radicali liberi, inoltre contiene Vitamina C e sali minerali quali Potassio e Ferro.
Costituito per l’84% da acqua, apporta circa 57 Kcal ogni 100 g di prodotto così ripartite: 95% Carboidrati (zuccheri), 3% Proteine, 2% Lipidi (grassi).