I germogli di bambù provengono dall’Asia dove vengono utilizzati da migliaia di anni, essi appartengono alla famiglia delle Graminacee.
Ne esistono più di 200 tipi tutti commestibili, oltre ai germogli si mangiano anche foglie, cuore e il liquido dolce che cola dalle canne di bambù.
Si raccolgono quando spuntano dalla terra di circa 15 cm, hanno forma conica e colore avorio. Sono ricoperti da peli finissimi che devono essere rimossi prima di cuocerli. Nonostante la cottura rimangono sempre di consistenza croccante e il loro sapore ricorda molto quello dei carciofi.
E’ assolutamente vietato mangiare crude alcune varietà poiché contengono sostanze tossiche che si disattivano con il calore. Altre invece possono essere consumate anche crude, come il Sasa o il Phyllostachys dulcis detto anche ‘sweetshoot bamboo’. Le conserve possono essere consumate senza ulteriore cottura. Generalmente nei paesi occidentali i germogli di bambù si trovano nei negozi specializzati proprio sotto forma di conserva o essiccati.
Si possono lessare per 30 minuti in acqua salata, saltare o brasare. Accompagnano carni, pesci e piatti tipici asiatici come il sukiyaki in Giappone.
Si conservano in frigorifero ricoperti da acqua fredda che va cambiata 2 volte al giorno.
Costituiti per il 94% da acqua, contengono Potassio e apportano 19 kcal ogni 100 g di prodotto così ripartite: 59% Carboidrati (zuccheri), 34% Proteine, 7% Lipidi (grassi).