La parola carnevale deriva dal latino “carnem levare” che significa eliminare la carne e segna il passaggio da un periodo gaudente a un regime alimentare vegetariano imposto dalla Quaresima.
Il dipinto a olio su tavola del 1559 “Lotta tra Carnevale e Quaresima” di Pieter Bruegel il Vecchio rappresenta molto bene tale passaggio.
A Milano, secondo il rito ambrosiano, il carnevale (detto anche “carnevalone“) inizia il martedì grasso e si conclude il sabato grasso, ben 4 giorni dopo quello romano. Secondo la leggenda, il popolo milanese aspettò che ritornasse il Vescovo Sant’Ambrogio dal proprio pellegrinaggio per celebrare i primi riti quaresimali, posticipando così il rito delle Ceneri dal mercoledì alla domenica.
Questa festa cattolica ha in realtà origini pagane e deriva dai “saturnali” del 263 a.C. che celebravano l’edificazione del tempio di Saturno rievocando il periodo in cui tutti gli uomini erano uguali senza alcuna distinzione sociale. Ecco che allora durante tali feste erano i ricchi a servire i poveri, scambiandosi di ruolo.
L’usanza di indossare maschere e travestimenti per mantenere l’anonimato deriva invece dai “baccanali“, feste orgiastiche che venivano organizzate in onore di Bacco, dio del vino e della vendemmia.
In foto: Meneghino.
La più famosa “maschera” milanese è quella di Meneghino, in realtà una delle sue caratteristiche è proprio quella di non indossare maschere mostrandosi sempre a viso scoperto nella sua autenticità di contadino buono, ingenuo ed onesto. Il nome Meneghino deriva da “domenichino” (in dialetto “domenighin“) ovvero il servo che veniva ingaggiato dai meno abbienti solamente la domenica e che aveva il compito di aprire la porta della carrozza sulla quale viaggiavano le dame milanesi quando si recavano a Messa. Nelle faccende domestiche invece veniva aiutato dalla moglie Cecca (diminutivo di “Francesca”), anch’essa priva di maschera.
Durante i ricevimenti in casa si preparavano dolci facili, veloci e poco costosi per soddisfare i numerosi invitati. Da qui la tradizione dei fritti tra cui le celebri chiacchiere, strisce di pasta dolce fritte in olio di semi e cosparse di zucchero a velo.
[Foto di copertina: Pieter Bruegel il Vecchio, “Lotta tra Carnevale e Quaresima“, 1559, Olio su tavola, 118 x 164,5 cm, Vienna, Kunsthistorisches Museum]