Le foglie di tè contengono il doppio di caffeina (fino al 4,5%) rispetto a quella presente nei chicchi di caffè (fino al 2%), tuttavia le quantità di foglie utilizzate per ottenere una buona tazza di tè è davvero minima. Inoltre la sua azione è attenuata dalla presenza di altri nutrienti quali oli essenziali, enzimi e composti fenolici.
La caffeina contenuta nel tè, denominata teina, è un alcaloide appartenente alla famiglia delle metilsantine come teobromina e teofillina, presenti anch’esse in quantità ridotte.
La percentuale di teina rilasciata in una tazza di tè dipende dal tipo di foglie utilizzate e dal tempo di infusione. Questo è il motivo per cui si consiglia di aumentare la quantità anziché i tempi di infusione se si vuole ottenere un tè più forte.
Una infusione eccessivamente prolungata, inoltre, concentra la presenza di tannini che conferiscono al tè un sapore amaro e riducono la capacità di assorbimento del ferro ottenuto dagli altri alimenti. Il latte ha la capacità di neutralizzare i tannini, ecco perché si usa aggiungerlo.
Ovviamente il tè sfuso è sempre da preferire alle bustine poiché quest’ultime costano di più pur essendo costituite da frammenti legnosi e polvere oltre che da foglie di minore qualità.