I cachi o kaki sono frutti di una pianta originaria della Cina appartenente alla famiglia delle Ebenacee (come ebano e altri legni duri) tra cui è l’unica a dare frutti commestibili.
Vi sono numerose varietà ma tutte possono essere ricondotte sotto due grandi famiglie: il cachi americano e il cachi asiatico.
L’americano è una varietà che cresce spontanea negli USA, essa veniva conservata tramite essiccazione dagli indigeni. Quella asiatica è la più antica e diffusa e tra le sotto varietà ne troviamo due particolarmente significative: l’hachiya e il fuyu.
La varietà hachiya deve essere consumata quando il frutto è molto molle e maturo poiché contiene una grande quantità di tannini che a non completa maturazione provocano grande astringenza in bocca. La buccia è sottile e commestibile, di color arancione tendente al rosso. La ricca presenza di betacarotene, tuttavia, fa si che il cachi sia molto colorato a prescindere dal suo grado di maturazione. La polpa è molto liquida e vischiosa, caratterizzata da un elevato grado zuccherino. Viene raccolto quando è ancora soda e lasciato maturare in cassette (ammezzimento).
La varietà fuyu, conosciuta in commercio anche come cachi mela, può essere invece consumata anche appena raccolta dalla pianta, quando la polpa è ancora soda, poiché non contiene tannini.
Per far maturare il cachi più rapidamente si può lasciare in un sacchetto di carta a temperatura ambiente insieme ad altri frutti che sprigionano etilene, come mele o banane.
In Italia le principali regioni produttrici sono Veneto, Emilia Romagna e Campania.
I cachi sono ricchi di vitamina A e C e sali minerali come Potassio, Fosforo, Calcio e Rame. Hanno proprietà disintossicanti, diuretiche e rigenerano l’attività del fegato.
Costituiti per l’82% da acqua, apportano 65 kcal ogni 100 g così ripartite: 92% Carboidrati (zuccheri), 4% Lipidi (grassi), 4% Proteine.
La stagione del cachi è molto breve ma il mese migliore per consumarlo è Novembre.
PS. Hai mai provato a tagliare in due il nocciolo? 😉